Namibia 2010, Massimo e Matteo

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2 Gennaio 2010 ITALIA-NAMIBIA

Dopo un comodo viaggio di 26 ore (!!!) arriviamo al Windhoek International Airport dove ci incontriamo con Emanuele, rappresentante di NamibiaTravel, per il disbrigo della pratica per il ritiro dell'auto. I 42 chilometri che separano l'aeroporto dalla capitale saranno il primo assaggio degli spettacolari scenari che si susseguiranno durante tutto il tour. Giungiamo alla simpatica Casa Blanca dove Emanuele ci fornisce il corposo dossier di documentazione sul viaggio e ci fornisce di utili ragguagli. Il tempo è uggioso, piove e fa abbastanza fresco. Ci diamo quindi appuntamento per la cena a un ristorante locale, dove avremo un saggio dell’eccellente carne che degusteremo durante il viaggio, nonché delle fresche birre locali e della bevanda del posto: l’Amaroula, specie di Baileys ricavata da un frutto locale, molto celebre in Africa.

 

 

 

 

 

3 Gennaio WINDHOEK - ETOSHA (530 Km circa)

Giornata di trasferimento alla volta del parco Etosha interamente su strada asfaltata passando per le cittadine di Okahandja, Otjiwarongo, Otavi e Tsumeb. Pernottiamo presso l’Onguma Bush Camp, suggestivo lodge situato immediatamente all'esterno del parco di Etosha

4 Gennaio ETOSHA - OVAMBOLAND (300 Km circa)

La mattinata è dedicata ad un safari fotografico all'interno del parco con la macchina. Siamo relativamente fortunati, perché in mezzo alla congerie di antilopi, dik dik, orici, zebre e giraffe riusciamo a vedere un raro leopardo a distanza ravvicinata. Il parco è grande e percorriamo una gran quantità di chilometri su sterrati ondulati, tra dossi, cune e pozze di fango, per giungere verso le due del pomeriggio al cancello Nord di Etosha (King Nehale gate) e avviarci dunque per la strada asfaltata che scorre lungo tutta Ovamboland. Giungiamo nella cittadina di Oshakati e scendiamo all’ Oshakati Country Lodge

 

 

 

 

 

 

 

 

5 Gennaio OVAMBOLAND - KAOKOLAND (350 Km circa)

In mattinata visitiamo il Royal Homestead di Tsandi , suggestivo villaggio regale ritrasformato in museo. Il “palazzo” è un vero labirinto di cortili recintati in cui trovano alloggio, secondo gerarchie molto precise, il bestiame, le guardie, i dignitari e infine il Re e la Regina. Nelle vicinanze del villaggio un baobab, spirito femminile che fa attaccare da sciami di feroci api africane coloro che non lo rispettano. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Proseguiamo quindi via Outapi verso Opuwo, capitale amministrativa degli Himba. Pernottiamo presso l'Opuwo Country Lodge, sito in una splendida posizione in cima a una collina e davvero accattivante dal punto di vista architettonico, dove passiamo serate piacevoli in compagnia dei simpatici Marion, Gerhard, Angelika e Peter.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 Gennaio KAOKOLAND (400 Km circa)

Dedichiamo l’intera giornata a una escursione verso il confine con l’Angola, per vedere le Epupa Falls, suggestive cascate, e visitare un villaggio Himba con una guida locale contattata da Emanuele. È tradizione, quando si fa visita ad un villaggio di questa etnia, portare dei doni come zucchero, farina e tabacco da donare al capo villaggio, il quale provvederà alla equa distribuzione dei prodotti. Ci armiamo quindi di sacchi di farina, tabacco e vasellina per unguenti e percorriamo i 170 Km di sterrato, a volte duro, fino al confine Nord del paese. Le cascate sono indubbiamente suggestive anche se non alla piena portata, a causa della diga costruita a monte per lo sfruttamento idroelettrico del fiume.

La visita al villaggio è molto istruttiva; il capo, lusingato dai doni, ci accoglie con affabilità e ci consente la visita del villaggio e relative fotografie alla popolazione. Assistiamo al rito del cospargimento del corpo con una mistura di vasellina, ocra e grasso effettuato da una donna himba, la quale si adorna poi ulteriormente per farsi ritrarre dal MC.

            

 

Lontana da ogni interferenza europea, la popolazione Himba vive ancora in modo tradizionale. I villaggi, in tipico stile africano, sono costituiti da agglomerati di semplici capanne di rami, sterco e paglia; le donne, che nutrono un particolare culto della bellezza del corpo, ricordano per lineamenti ed usanze le popolazioni nilotiche.

 

     

 

Gli Himba si caratterizzano sia per il colore rosso del loro corpo - dato da un impasto di grasso e di argilla rossastra spalmato sulla pelle — sia per il loro costume tradizionale.

Fondamentale nella loro cultura è la cura dell'aspetto e degli accessori. Gli uomini sposati infatti, indossano una sorta di turbante, mentre i giovani hanno la testa completamente rasata, salvo una sottile striscia centrale di capelli che termina in un codino abilmente intrecciato. Le donne indossano dei monili molto belli in ferro, osso, cuoio, plastica e conchiglie e, dopo aver raggiunto il menarca, hanno delle pettinature molto elaborate.

La gerarchia sociale di questa popolazione è determinata dal numero di capi di bestiame che ciascuna famiglia possiede. Gli animali hanno un ruolo simbolico nella società Himba ed è per questo che sono oggetto di sacrificio nei funerali e nei matrimoni.

Rientriamo al lodge per l’aperitivo in relax, godendo di uno spettacolare SunDown africano e di una strepitosa notte stellata.

 

       

 

 

 

7 Gennaio KAOKOLAND - DAMARALAND (350 Km circa)

Giornata di trasferimento interamente su strada sterrata alla volta del Damaraland. Si attraversano paesaggi di inimmaginabile bellezza che mutano ad ogni curva. Pernottamento presso il Twyfelfontein Country Hotel.

 

     

 

 

 

 

Giungiamo nel primo pomeriggio a Twyfelfontein, celebre per le incisioni rupestri risalenti a circa 8000 anni fa, nonché per le interessanti formazioni geologiche dell'area come la Burnt Mountain (montagna bruciata), le Organ Pipes (canne d'organo).

Twyfelfontein è uno spettacolare massiccio di arenaria rossa. E' proprio qui che si trova la più grande galleria d'arte rupestre dell'intera Africa, frutto sopratutto dell'opera dei Boscimani e dei loro discendenti nel corso degli ultimi 8.000 anni. Le incisioni di Twyfelfontein sono state dichiarate monumento nazionale e atrimonio mondiale dall'UNESCO. Oltre ad esse ci sono anche alcune pitture. Il nome Twyfelfontein significa fontana dubbiosa.

 

 

 

 

 

Il caldo è intenso (circa 35 gradi) ma la visita è emozionante. Vediamo incisioni che rappresentano gli stati di allucinazione dello sciamano locale, che in trance assume delle caratteristiche animali e visita il mondo degli spiriti per trarne divinazione e propiziazione. Ciò viene espresso tramite figure che assommano elementi anatomici umani e ferini (ad esempio leoni con piedi umani).

La Burnt Mountain è situata nelle vicinanze di Twyfelfontein. Essa é un crinale vulcanico lungo circa 12 Km.. Non vi cresce praticamente nulla e apparentemente offre uno scenario di lugubre desolazione. All'alba e al tramonto però le rocce si accendono di tinte vivaci dando vita ad una spettacolare quanto inaspettata esplosione di colori.

Le Organ Pipes sono invece una insolita formazione geologica che prende il nome non solo dalla sua forma, ma anche dal suono che ne esce allo sbattere di due pezzi di pietra l'una contro l'altra. Da notare che ogni suono prodotto è differente, proprio come le note di uno strumento musicale.

 

 

 

 

 

8 Gennaio DAMARALAND - SWAKOPMUND (350 Km circa)

Giornata di trasferimento interamente su strada sterrata alla volta della costa passando per la cittadina di Uis. Approfittiamo del trasferimento per compiere una deviazione che ci porta a circumnavigare lo Spitzkoppe, detto il “Cervino d’Africa" per la forma appuntita. Dopo una lunga giornata di trasferimento giungiamo all’oceano, dove ammiriamo le imponenti ondate che si frangono sulla nebbiosa costa degli scheletri, per giungere in serata a Swakopmund, dove alloggiamo al curatissimo B&B “La Sirenetta” , dove incontriamo il simpatico e cortese Fabio, italiano trapiantato in Namibia, innamorato dell’africa, con il quale conversiamo amabilmente prima della cena in un ottimo ristorante frequentato dai locali.

 

       

 

 

 

9 Gennaio SWAKOPMUND - SOSSUSVLEI (300 Km circa)

Swakopmund, stazione turistica e ricreativa della costa della Namibia, è un luogo di originale bellezza, con la sua architettura urbana ispirata ad un villaggio Bavarese e lo straordinario incontro delle dune di sabbia con l'oceano.

L'atmosfera è calda e rilassante. Vi sono splendide passeggiate, palme e bei giardini pubblici. Una camminata lungo il vecchio pontile permette una visione dal mare delle infinite dune di sabbia che si riversano in acqua, mentre i gabbiani a volo radente attendono che gli venga lanciato qualcosa da mangiare. La città possiede fra l'altro un piccolo acquario e un interessante museo di minerali, che visitiamo la mattina prima di partire.

 

 

 

 

 

Partiamo in direzione sud-est attraverso un monumentale e arido panorama formato da un vasto sistema di canyon dalle ampie sfumature di colori. Si costeggia il Namib Naukluft Park ed il percorso offre interessanti vedute panoramiche sulla morfologia del territorio attraversando due scenografici canyon che prendono il nome di Gaub e Kuiseb.

 

      

 

 

Sostiamo alla scenografica stazione di servizio di Solitarie, dove assaggiamo la torta di mele più buona della Namibia.

Giungiamo quindi al Desert Homestead preso Sossusvlei.

     

10 Gennaio SOSSUSVLEI AREA

Intera giornata dedicata alla visita delle famose dune di Sossusvlei e del Sesriem Canyon. Il Deserto del Namib, il più antico del mondo, si estende per 400 Km da sud a nord (e circa 120 Km da est a ovest) ed è un vero e proprio "deserto vivente": Dal vicino Oceano Atlantico arriva la fredda corrente antartica del Benguela che, portando una buona dose di umidità, soprattutto notturna, influisce su un ricchissimo sistema di vita inimmaginabile per un deserto all'apparenza così arido.

Orici, springbook e struzzi sono gli animali più visibili e poi ancora insetti ed uccelli, più raramente rettili; tutti hanno sviluppato mirabili tecniche di sopravvivenza adattando il proprio metabolismo ad un ambiente così estremo.

Per la visita alle dune ci si addentra, percorrendo 60 Km di strada, in uno scenario fantastico di dune sempre più alte dove i morbidi colori della sabbia contrastano con un cielo quasi sempre limpidissimo: si arriva a Sossusvlei, dove una depressione forma un "miracoloso" lago (la presenza dell'acqua dipende dalla quantità di precipitazioni durante la stagione delle piogge) contornato da alte dune: da qui si raggiunge Deadvlei, "il lago morto", sovrastato dal "Big Papa" (la più alta duna della zona) che offre un emozionante scenario di quello che è, forse, il più bello e fotografato panorama della Namibia. La zona di Sossusvlei è il luogo ideale per imparare a conoscere le forme delle dune, che presentano due diversi versanti, uno sopra-vento più spettacolare e ripido ed uno sottovento detto slipface. Al rientro, prima di uscire dal parco, seguendo il corso del fiume Tsauchab si raggiunge il Sesriem Canyon, una piccola gola lunga solo un paio di chilometri e profonda 36 metri. Il Canyon è riparato dal sole e lungo le sue pareti si rifugiano numerosi uccelli ed animali, creando uno scenario irreale. Una narrazione locale riporta che i primi esploratori dell'area univano 6 ('ses" in Afrikaans) cinghie per i buoi ("riems" in Afrikaans) per permettere ad un contenitore di raggiungere l'acqua del fiume dalla cima del canyon, da questa consuetudine di vita quoditiana si indica l'origine del nome "Sesriem", un piccolo ed inaspettato gioiello incastonato tra il deserto del Namib e I monti del Naukluft.

L'area di Sesriem e Sossusvlei è uno dei luoghi ideali per conoscere il deserto di sabbia, le cui dune si ritengono le piu' alte del mondo, anche se quelle di maggiore altezza poggiano in realta' su un invisibile piedistallo di arenaria. E' anche il luogo dove il fiume Tsauchab scompare in una profonda fenditura della pianura, che diventa sempre piu' larga, risalendo lentamente in superficie fino a fondersi di nuovo con la pianura sabbiosa; al suo interno, riparate dal sole e dai venti, crescono piante che, insieme agli stagni d'acqua sul fondo ghiaioso, attraggono le piu' disparate specie di uccelli e animali.

 

 

         

 

 

 

 

            

 

 

11 Gennaio SOSSUSVLEI - WINDHOEK (350 Km circa)

Partenza dopo colazione direzione est, attraversando gli splendidi paesaggi su strada sterrata che allontanano dal deserto del Namib. Dopo un passaggio nella cittadina di Rehobot si raggiunge la capitale Windheok.

Windhoek è geograficamente posizionata nel cuore della Namibia ed è il crocevia di tutte le attività economiche e commerciali della nazione. Posizionata sull'altopiano centrale a un'altitudine di 1650 m, la città ha un clima piuttosto fresco con notevoli variazioni di temperatura e abbondanti precipitazioni a novembre e da gennaio ad aprile. Windhoek ha solo 250.000 abitanti, ma nelle strade si ritrova la mescolanza etnica tipica della Namibia.

La città è un curioso connubio di culture Africane ed Europee, dalle donne Herero con i loro costumi colorati ed i mercatini sulla strada dove si vendono oggetti tradizionali africani, agli eleganti negozi e alle sofisticate infrastrutture tipiche di una città Europea. Pernottamento presso la Pension Moni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12 Gennaio WINDHOEK - ROMA

L’ultima mattinata a Windhoek è dedicata a una passeggiata, all’acquisto di ricordini e a una birra con Alessandro, altro socio di Namibia Travel (www.namibia-travel.it), col quale commentiamo il bellissimo viaggio fatto e che ringraziamo vivamente.

Ci avviamo quindi all’aeroporto per il lungo viaggio di ritorno.

 

 

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