Cile 2008, SF Gianfra

 

Il Viaggio di Nozze

 

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Questo e’ un resoconto sintetico ma necessario di un incredibile viaggio, che ha anche coinciso con la mia luna di miele, in un paese tanto lontano quanto indimenticabile: il Cile.

Che tra l’altro si chiama così proprio perché ai primi esploratori non veniva altro da dire che era un posto freddo quindi “chill”, in inglese, quindi Cile!

Il viaggio è durato 24 giorni effettivi spesi su cinque direttive principali, Santiago e dintorni, Isola di Pasqua, Deserti di San Pedro di Atacama al nord-est, Crociera al Capo Horn e Soggiorno finale nel parco di Torres del Paine al sud. C’era ancora molto da vedere ma… non si può avere tutto e, comunque, abbiamo avuto veramente tanto.

Santiago costituisce con le due città costiere di Val Paraiso e Vina del Mar la zona più abitata dell’infinita striscia di 4000 km che compone questo paese, mai più larga di 250 km. Ognuna di queste città ha dei meriti, la capitale è estesa, contraddittoria nei suoi edifici, tutto sommato ordinata per una megalopoli sud americana; Val Paraiso è un susseguirsi di collinette sul mare piene di casette colorate appartenenti a tutte le condizioni sociali e senza soluzioni di continuità; Vina del Mar è la località del jet-set, grattacieli, festival del cinema, torneo di tennis, giardini e vita da ricchi.

 

Architettura di Valparaiso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  La cattedrale di Santiago si riflette sul moderno

 

 

 

 

Grattacieli a Vina del Mar

  

 

 

 

 

 

 

I coniugi sulla collina di San Cristobal di Santiago

 

                      

 

 

L’Isola di Pasqua è la stupefacente scoperta che arriva dopo 5 ore e mezza di volo da Santiago, un sassetto triangolare in mezzo al mare. Senza fonti d’acqua e alimentata per secoli da quella piovana raccolta nei suoi tre criteri. Nemmeno 4.000 residenti hanno il privilegio di convivere con una storia così assurda da sembrare inventata. Centinaia di “capoccioni”, i Mohai, occupano tutti gli angoli più panoramici di una terra senza alberi, se si eccettuano le inaspettate palme dell’unica e bellissima spiaggetta di Anakena dove abbiamo fatto anche un bel bagno.

 

 

I 15 del Tonga Riki

 

 

 

 

 

 

 

 

I sette Saggi

 

 

 

A passeggio tra i Mohai

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul mito dell’uomo uccello, delle popolazioni provenienti più probabilmente dalla Polinesia, dell’assurda lotta a chi aveva il Mohai più alto che ne distrusse la civiltà ci sarebbero fiumi di parole da usare…. Tuttavia, passeggiare tra le teste non finite della “cava” abbandonata mentre tutto finiva trasmette sensazioni silenziose e fortissime (si alloggia al locale Explora, un nome che il viaggiatore orientato al Cile DEVE conoscere).

Tornati a Santiago si riparte, ovviamente in aereo, per Calama dove ci vengono a prendere in pullman per svariate ore di pista nel deserto.  Alla fine, San Pedro di Atacama, nemmeno 5.000 anime a 2.400 m., con il compito di ospitare chi cerca se stesso nelle infinite solitudini che gli spazi immensi offrono quassù.

Ancora una volta siamo ospiti dell’Explora locale che per organizzazione, gentilezza, qualità del cibo, posizione panoramica si rivelerà un’esperienza nell’esperienza. E’ opportuno parlare di “deserti” al plurale in quanto la varietà di panorami è amplissima e non riusciremo a vederli tutti pur trascorrendo qui cinque notti. In rassegna veloce segnaliamo la bellezza extraterrena della Valle della Luna, le meraviglie del Lago di Tara, l’oceano ritirato nel Salar di Atacama e i graffiti rupestri nel canyon di Chus Chul. Da qui… andiamo via con le lacrime.
 

Valle della Luna

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

Tramonto sul Salar de Atacama

 

 

 

Lama sul lago di Tara

 

 

 

 

 

 

 

 Fenicotteri sul lago di Tara

 

 

Due voli, una notte nel mezzo e siamo a Ushuaia, in Argentina da cui parte la nostra crociera verso Capo Horn.  La cittadina è graziosa ed ha il bellissimo parco della Fin del Mondo.

 

 

Volpe Rossa nel Parco della Fin del Mundo

 

 

 

 

 

 

 

Ushuaia

 

  

Le tre notti di crociera sono affascinanti e, soprattutto, benedette dal bel tempo che ci permetterà di scendere con gli zodiac a Capo Horn alle 7.30 di mattina per una sosta tanto breve quanto intensa.

Commovente il monumento alle migliaia di marinai naufragati in queste acque.  Un vento fortissimo ed una temperatura estrema faranno ritornare presto a bordo tutti gli ospiti della Via Australis.   Visiteremo anche due ghiacciai in riva al mare in un lungo fiordo e la bellissima baia di Wulaia dove una maschia passeggiata per raggiungere il punto più panoramico sarà assai ben ricompensata al ritorno. Dalla nave portano cioccolato bollente e whisky per tutti sulla spiaggia!

 

Cabo de Hornos: monumento ai naufraghi

 

 

 

 

 

 

La Baia di Wulaia

 

 

 

 

 

 

 

Lo zodiac tra i ghiacciai

 

 

Attracchiamo a Punta Arenas, la più grande città del Cile del sud (120.000 abitanti), per esplicita ammissione della nostra guida la cosa più interessante da vedere è il locale cimitero monumentale.  Vi sono centinaia di particolarissimi cipressi accuratamente sforbiciati come tanti Barbapapà.

Ma il giorno dopo si parte per le meraviglie di Torres del Paine, 4 ore e mezza di pulmino e siamo in una riserva gigantesca e lussureggiante dominata dal massiccio del Paine, guglie di granito che svettano nel cielo ed una grande montagna piatta ricoperta da un ghiacciaio. A sentire i nostri ospiti siamo molto fortunati a riuscire a vederla quasi sempre nei quattro giorni che ci tratteniamo.

In altri periodi dell’anno è sempre immersa nelle nuvole ed è capitato più di una volta che, dopo essere arrivati fin qui, diversi viaggiatori l’abbiano potuta vedere solo in cartolina.

Il periodo dell’anno non potrebbe essere più adatto, è primavera avanzata, fiori rossi (il fire-bush) inondano i prati che percorriamo nelle varie escursioni dando un colore irreale.  Laghi di tutte le dimensioni e prospettive sempre nuove ed affascinanti della grande montagna compensano ampiamente delle lunghe scarpinate che finiamo per affrontare.

Anche qui siamo ospiti del locale Explora, il primo della serie, che ci conferma una qualità di accoglienza e calore umano difficilmente replicabile altrove.

Vediamo il lago Sarmiento, il Salto Grande, raggiungiamo con più di 4 ore di camminata il Glacier Francais e non ci neghiamo una tranquilla passeggiata a cavallo tra volpi e guanaco.

I Cuernos del Paine

 

 

 

 

 

 

Il massiccio del Paine al tramonto

 


   

I guanachi

 

 

 

 

 

Il Lago Sarmiento

 

 

I Barbapapà del cimitero di Punta Arenas
 

 

Il Cile aspetta chi ha la lungimiranza di sceglierlo.

 

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